Il Tempo e la Mente – L’uomo ha creato il tempo della distruzione

 

“Sono l’Anima Suprema situata nel cuore di ogni creatura, o Gudakesa. Sono l’inizio, la metà e la fine di tutti gli esseri”.

Bhagavad Gita, così com’è – Cap. 10 sloka 20

La società moderna ha una prerogativa, che le società del passato non avevano, ossia la velocità del tempo. Oggi alle persone è richiesto di essere veloci sul lavoro, in auto, addirittura in fila alla posta o al cinema, ma tutto questo perché? Perché la società moderna ha creato strumenti che accelerassero il tempo delle persone, quindi abbiamo internet che ci fa comunicare quasi in tempo reale, addirittura da una parte all’altra del mondo, abbiamo i cellulari che ci tengono 24 ore impegnati mentalmente a dover rispondere ed essere efficienti nell’organizzazione della giornata e nel contatto con la rubrica telefonica. La tecnologia ha accelerato il tempo delle persone, ma questo cosa provoca nelle persone? Da una parte è positivo il fatto che le persone, oggi, siano più efficienti (ma non sempre efficaci), dall’altra, tuttavia, si registra un aumento esponenziale dello stress e dell’ansia nel substrato psichico delle masse.

I Veda chiamano il tempo col termine sanscrito “Kala”, e il tempo, secondo i Veda, è Krsna, Dio la Persona Suprema, il che fa presupporre che l’uomo abbia creato una tecnologia per sostituirsi, in un certo senso, a Dio col risultato di vedersi annientato dalle sue stesse creazioni effimere. Questo tempo, costruito dall’uomo, quindi artificiale, oltre ad aver creato nubi di stress e ansia, sta creando anche un solco, sempre più profondo, tra le nuove generazioni e le vecchie generazioni, col risultato che le vecchie generazioni si sentono sempre più tagliate fuori e impossibilitate ad essere al passo con i tempi. Masse di anziani che faticano a comprendere un bancomat, ad usare un cellulare, a capire cosa sia una mail, e coinvolte in ritmi frenetici assurdi che portano le masse stesse a disperdersi nella confusione e nell’essere incomprese.

Esistono vari tipi di tempo:

  • Il tempo atmosferico
  • Il tempo da polso (orologio o orario)
  • Il tempo circadiano interno (il tempo specifico di ogni persona come ritmo suo naturale)
  • Il tempo circadiano esterno (Il ritmo delle stagioni, del tramonto e dell’alba ecc)
  • Il tempo aziendale (time management, tempi per soddisfare gli obiettivi di lavoro)
  • Il tempo in giorni o anni di una persona fino a quando muore (scandito in compleanni)

Ma, in realtà, il tempo è solo Uno diramato in tutti questi tempi citati sopra.

La nostra psiche, collegata con il nostro ritmo circadiano interno, non può supportare tempistiche esterne altamente pressanti, prova ad adattarsi,  prova a sostenere l’urto, ma, nel tempo, la psiche crolla, perché per reggere alle pressioni esterne la psiche mette in moto il nostro sistema immunitario interno, che si attiva, nello stress, come se ci fossero delle malattie da combattere, ma, in realtà , è attivato a vuoto, in gergo “gira a vuoto”, col risultato che nel tempo la pressione del sistema immunitario crea danni collaterali importanti, per questo oggi sono aumentate le percentuali di infarto, di ictus, e di malattie cardiovascolari in genere, perché la pressione sanguigna è sempre costantemente accelerata, le pulsazioni sono sempre più veloci, e se si prova ad immaginare, per un secondo, un elastico tirato dalle due mani, questo dà l’idea di come viva il nostro organismo per anni. Si resta sorpresi, quindi, che oggi vi siano sempre più casi di malattie cardiovascolari?

A livello mentale la questione è ancora più grave. La mente è un’energia sottile (molti credono che la mente stia nel cervello o sia il cervello stesso), quindi stati di confusione, di stanchezza psichica, di stress, di ansia aspecifica, spesso sono riconducibili alla cattiva gestione del tempo da parte delle persone e la mente ne risulta compromessa a livello di attenzione, di discernimento e ragionamento, di controllo e gestione delle emozioni, per dire, ad esempio le tre più importanti.

Provate ad immaginarvi in una situazione con la realtà circostante che vivete tutti i giorni, e i danni che potreste subire come persona (pensate a continue disattenzioni mentre si guida un’auto ad esempio). Provate a concentrare la vostra attenzione, appunto, su questo aspetto e stilate una serie di effetti e danni dovuti ad uno scarso livello di attenzione.

Provate ora ad immedesimarvi in una situazione di confusione mentale che duri per mesi: quali sarebbero gli effetti sull’organismo e sulle prestazioni giornaliere? Quali i danni nelle relazioni?

Infine provate a fare un elenco di danni e di effetti in uno stato di mancanza di controllo e gestione delle emozioni.

Come potete vedere e prendere atto, avevano ragione i latini quando dicevano: “mens sana in corpore sano”, perché erano perfettamente coscienti del legame indissolubile tra mente e corpo. Stanno emergendo studi scientifici, sempre più approfonditi, che ci informano sul fatto che quasi tutte le malattie organiche, o corporee, abbiano una radice mentale, quindi derivano da stati mentali non elaborati in modo ottimale che si riversano sul piano fisico creando un allarme o una malattia fisica. La malattia fisica, spesso associata, per paura, ad un qualcosa che ci sta facendo del male, o a qualcosa che ci impedisce di vivere adeguatamente, in realtà dovrebbe divenire un campo di riflessione su ciò che non abbiamo elaborato correttamente. È chiaro che, per malattie gravi, occorre sempre affidarsi alle medicine e alla medicina ufficiale, tuttavia è anche importante intraprendere percorsi psicologici per comprendere la natura psichica del nostro male e cosa non abbiamo correttamente elaborato.

Il tempo “artificiale” costruito e imposto dalla tecnologia e da ritmi di lavoro, sempre più ossessivi e ossessionanti, richiede con sempre maggior forza che gli individui attuino strategie di difesa del proprio benessere psicologico e fisico e alcuni piccoli rimedi potrebbero essere:

  • Ascoltate il vostro tempo interno e non quello esterno (per la “legge dello sforzo inverso” più cerchiamo di ottenere risultati e più cerchiamo di trovare una cosa e meno ci riusciremo. Quindi conviene non intestardirsi per ottenere risultati o cose, perché arriveranno solo nel momento in cui non gli daremo più l’effimera importanza che gli abbiamo dato);
  • Camminate e fate le cose alla metà del vostro tempo abituale (nel frattempo prestate attenzione a ciò che vi circonda, compresa la terra sotto i vostri piedi);
  • Trovate del tempo per fare anche piccole meditazioni quotidiane o respirazioni profonde concentrando la mente su cose che vi hanno sempre fatto stare bene e sentirvi allegri e contenti (la felicità sarebbe chiedere troppo);
  • Fate visualizzazioni che vi consentano di spostare l’attenzione su ciò che vi rilassa e ciò che desiderate davvero;
  • Fate piani di azione e non agite di impulso, se non per cose estremamente urgenti;
  • Dedicate alcune ore a settimana che siano solo per voi, solitamente si chiede un giorno a settimana, ma comprendendo che sia troppo, cominciate anche con poche ore, poche ore in cui fate ciò che più ritenete opportuno per il vostro benessere psicofisico
  • Seguite, quando potete, il tempo circadiano esterno, come ritmo di vita e stile di vita

Mauro Amici

Psicologo

 

 

 

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